Esistono molte realtà di università online, atenei che offrono corsi con la didattica a distanza per studenti lavoratori che magari non hanno la possibilità di seguire i corsi negli orari canonici.
Questo metodo di studio era del tutto sconosciuto per gli altri gradi di scuole. Dalle scuole di primo grado fino a quella di secondo grado, studenti e soprattutto docenti, erano impreparati e alcuni lo sono ancora tutt’ora.
La didattica a distanza è piovuta dal cielo senza dare tempo ai docenti di apprendere un nuovo modo di studio e un modo diverso di comunicare. Se per i bambini delle scuole primarie e i ragazzi delle secondarie di I grado, la presenza è consigliata e quasi obbligatoria per la crescita più umana che scolastica, per i ragazzi delle scuole superiori, la DAD potrebbe essere uno strumento aggiuntivo ma non una soluzione definitiva.
Se è vero che l’apprendimento a distanza potrebbe rendere l’istruzione accessibile ad un’ampia fascia di persone, è anche vero che l’assenza di contatto umano, farebbe alienare gli studenti. L’allontanamento e la mancanza di contatto fisico con i compagni e con i professori, può indurre gli alunni ad assumere un comportamento di distacco fino ad arrivare all’isolamento.
L’apprendimento a distanza è un processo educativo in cui gli studenti ricevono informazioni, lezioni, video registrati, presentazioni e slide ma il problema è che gli studenti stessi devono rimanere più attenti avendo più distrazioni in casa e molti docenti non hanno la capacità di gestire classi virtuali, video lezioni, software e piattaforme messe a disposizione dal mondo internet.
Difficoltà della didattica a distanza
Nel primo lockdown, molte classi hanno subito un forte e brusco rallentamento di apprendimento proprio a causa della criticità e dell’inesperienza di molti docenti. Se gli alunni, grazie alla loro predisposizione al digitale, erano pronti a gestire la didattica a distanza, alcuni insegnanti hanno avuto molte difficoltà a comprendere il funzionamento di computer, tablet e condivisione del desktop.
La difficoltà della DAD è anche dovuta dalla mancanza di cultura informatica del nostro paese. Connessioni internet lentissime, computer obsoleti o assenza totale di un supporto informatico. Molte famiglie non hanno un computer in casa e hanno dovuto sopperire a questa mancanza, seguendo le lezioni attraverso il semplice smartphone.
Dopo il primo periodo di difficoltà, oggi si possono trovare online delle guide sulla didattica a distanza, dei manuali per i docenti che devono sostenere ancora didattica online.
Su queste guide, oltre a informazioni puramente tecniche, si possono trovare dei veri e propri consigli su come approcciarsi verso gli studenti per ottenere, e trattenere il più possibile, la loro attenzione. Si spazia dalle tecniche di base della comunicazione, l’uso della voce, come impostare le pause e come capire il linguaggio simbolico.
Non si sa se la didattica a distanza sarà il futuro della scuola, ma sicuramente potrebbe divenire un grande supporto per studenti che si allontanano dalla scuola per lunghi periodi. Invece di perdere l’anno o trovare difficoltà per poi rimettersi a paro con i propri compagni, la dad è sicuramente un supporto importante da implementare e approfondire.